Top 12, Verona cade a Viadana: sarà spareggio salvezza con la Lazio

 

FXVM Dagostino Viadana Verona top12 2019

Sarà spareggio, dunque. L’11 Maggio (in attesa di conferme ufficiali, ndr), in campo neutro, con la Lazio. Squadra fenice, capace con una remuntada miracolosa di risorgere dalle ceneri di un’andata modesta e di una penalizzazione pesante conquistando 15 punti nelle ultime tre gare (Firenze, Fiamme Oro e Valsugana) e arrivando sul filo di lana a riacciuffare Verona.

Verona negli ultimi tre turni ne ha fatti 6 di punti: 4 a Valsugana, in un match spareggio da cuori forti, 1 in casa con Rovigo meritato con quattro mete, 1 ieri, a Viadana.

A caldo, sulle macerie dell’ultima touche smarrita in attacco a 5 metri col tempo già rosso sul 24 a 20 per i gialloneri mantovani, sull’incredulità di quella meta svanita che avrebbe potuto far esplodere la gioia della salvezza, sulla delusione del match point gettato al vento, quel punto è sembrato poca cosa: la consolazione minima di un’occasione persa. Non essere riusciti a vincere sul terreno di un Viadana che non aveva più nulla da chiedere al torneo ha stretto i cuori antracite nella delusione, soprattutto dopo esser stati capaci di rinascere come squadra e di riprendersi un campionato che a Natale sembrava una Caporetto.

Ma non forse non è così. E’ lo sport, è il rugby. Che ha un nucleo fisico, di realtà, in cui ci stanno cuore, orgoglio e motivazioni, e anche gioco, strategia, gesti tecnici.

Due dati. Primo, Viadana – che è squadra di mezzi tecnici e fisici notevoli - ci teneva a far bene. Ultima partita in casa, Zaffanella (magnifico impianto) pieno e saluto al coach Filippo Frati che lasciava. E il rapporto con i giocatori qualcosa vuol dire. Secondo, Verona ha perso alla viglia del match Salvetti e dopo due minuti il suo capitano Ruben Riccioli per infortunio. Due punti di riferimento non da poco.

Certo, poi Verona ha avuto la possibilità di vincere il match. Alla grande. Solo che ha sprecato, dannatamente sprecato, soprattutto nel primo tempo, quando poteva costruirsi un gap profondo che avrebbe potuto poi diventare la trincea da difendere fino alla morte, quando ha sciorinato spezzoni di grande rugby illuminati dalle sgroppate di Mortali e Buondonno, almeno tre nitide occasioni da meta (con Bernini, con McKinney, con il drive da touche) e un piazzato comodo (con Mortali, di solito, infallibile). E ha chiuso sotto la prima frazione sotto per 17 a 10. Poteva comunque farcela. Solo che, soprattutto, ha commesso due errori difensivi gravi, (uno nel primo e uno nel secondo tempo, quando, grazie soprattutto ad un magnifico Mortali, aveva saputo mettere la freccia e passare in testa la match) che hanno regalato a Viadana mete facili. Ed è difficile poi vincere quando le cose vanno così. Ha corso anche il rischio di tracollare, quando, nell’ultimo quarto, la mischia, dopo i cambi, ha sofferto in diverse occasioni. E sarebbe stata retrocessione. Ma, poi, anche grazie a quella stessa mischia, si è aperta la chance finale della touche del sogno.

Non è andata, ma per una squadra che sa costruire buon rugby, che sbaglia, ma che sa recuperare le occasioni, con ostinazione, con cuore, per quella squadra il match di Viadana non significa allora tanto un’occasione persa ma la conquista del diritto di giocarsi lo spareggio per la salvezza. E’ un punto prezioso.

E ora non servono recriminazioni. Serve sostenere la squadra, che al suo primo campionato di Top 12, ha la possibilità di coronare l’impresa di una permanenza nell’Olimpo del rugby italiano. Serve che quel punto prezioso divenga oro.

Le parole di Coach Doorey nel post partita: "Il nostro obiettivo era quello di vincere e chiudere il discorso salvezza, ma ancora una volta siamo stati troppo imprecisi e abbiamo pagato care le nostre disattenzioni. Ci sono stati episodi che hano fatto la differenza, come le due mete annullate per doppio movimento, ma non discutiamo le decisioni arbitrali. Adesso dobbiamo subito iniziare a preparare quella che sarà una vera e propria finale con la Lazio. Che partita sarà? Dobbiamo sicuramente continuare a lavorare a testa bassa per colmare le nostre lacune. Valuteremo in questi giorni con il resto dello staff se dare una piccola pausa mentale ai ragazzi. In questi ultimi due mesi ci sono state tante pressioni, ma ora non ci sono più seconde possibilità. La prossima partita deciderà il nostro destino e noi dovremo farci trovare pronti".

Le parole del pilone veronese D'Agostino nel post partita: "Oggi abbiamo sprecato troppo, questa è la verità. Non ho mai parlato delle decisioni dell'arbitro e di certo non lo farò oggi. Concediamo ancora troppo agli avversari e poi purtroppo ne paghiamo le conseguenze. In mischia abbiamo dominato per quasi tutta la partita, ma non è bastato. Abbiamo concesso due mete con troppa leggerezza nel primo tempo, poi siamo riusciti a riprenderla in mano. Poi non simao riusciti ad essere abbastanza incisivi in attacco e il punteggio parla da sè. Ora testa alta e pensiamo alla prossima con la Lazio che sarà una vera e propria finale. Questo è un anno in salita per noi. Adesso almeno sappiamo che sarà l'ultima partita in cui ci giocheremo una fetta di futuro. Credo che lo spareggio si disputerà l'11 maggio. Abbiamo tempo di lavorare e prepararla al meglio. Torniamo concentrati e a remare tutti dalla stessa parte. Testa avanti e andiamo a prenderci la salvezza."

Forza Verona!