Top 12, Verona cede il passo a Rovigo

 

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I primi quindici minuti sono da incubo per Verona. Gli antracite non fanno nemmeno in tempo ad assaporare l’emozione di un emozionante ingresso in campo accompagnato dall’ala dei bambini del minirugby e da un folto gruppo di ex giocatori in maglietta commemorativa e dai fumi e dai tamburi delle posse che si ritrovano sotto di tre mete. Uno 0 a 21 scioccante. Primo Rovigo colpisce con la potenza – con Cicchinelli a schiacciare dopo una penetrazione travolgente del bulldozer Ferro – poi sfrutta con spietata efficacia due errori antracite, segnando con Antl su passamano alla cieca di Riccioli nei 22 scaligeri e poi ancora con il mediano Piva, pronto a recuperare un ovale smarrito al largo tra le gambe di Pavan e a filare per 60 metri fino alla linea fatata. Mantelli – bella prova per l’apertura rossoblu – converte le schiacciate e Rovigo vola sul tabellino. La tattica aperta e coraggiosa – ma sfasata nei tempi e impacciata nei gesti tecnici – di un Verona deciso ad aprire e giocare ogni ovale si traduce nel primo quarto in un harahiri: Verona semina e Rovigo, con merito, raccoglie.

Superato il trauma inziale, il quindici scaligero pian piano riprende corpo e campo. La boa di salvataggio arriva dalla forza e dall’efficacia del pack nelle fasi statiche. La mischia chiusa antracite – trainata dalla prima linea Cittadini, Silvestri e Furìa – mette in croce quella rossoblu. Arrivano penalty in sequenza, e al 23’ la giusta meta di punizione che porta punti e preziosa fiducia in casa antracite. Verona insiste allora, arriva a giocarsi una rimessa laterale a 5 metri in attacco, ma Ferro – vero perno della corazzata rodigina e formidabile man of the match alla fine – svelle l’ovale dal pack scaligero e lo scarica su Cioffi che dà un magnifico saggio dell’esplosività e della resistenza dei suoi garretti volando per 90 metri sul filo della touche fino al tuffo in bandierina. 7 a 26 e altra rasoiata ai tendini delle gambe scaligere. Verona, però, ha troppo in palio ed è troppo cresciuta nello spirito di squadra negli ultime mesi per arrendersi. Caparbia, ritorna avanti e proprio alla scadere della prima frazione monetizza un’altra touche ravvicinata chiudendo in meta con Silvestri. Mortali, sempre più implacabile fromboliere, converte e si va al riposo sul 14 a 26.

Dopo l’intervallo e nei primi minuti della ripresa Doorey lancia forze fresche in campo – Quintieri, Cruciani, Groenewald, Bernini – e Verona riparte al galoppo. Assedia la zona rossa ospite, ma, complice anche la buona difesa rossoblu, non trova l’affondo vincente. E, alla prima occasione, il Femi-CZ colpisce nuovamente. Penaltytouche e Momberg – ruvido e bravo – timona in meta il drive per il 14 a 31. Il ritmo inizia un po’ a calare e Verona ritrova continuità. Insiste ad attaccare, poggia sulla piattaforma ancora solida della chiusa anche con l’ingresso di Greef (e poi di Girelli e del giovanissimo Fioravanzo) e al 56’ trova una preziosa segnatura con Quintieri: mischia chiusa avanzante nel cuore dei 22, veemente sprint di Navarra (subentrato a Soffiato) e magico off load del mediano scaligero che, come un prestigiatore, riesce a far sbucare dal cilindro schiacciato tra Piva e Cicchinelli l’ovale smarcante per Leo ‘Toro’ Quintieri. Moratli non fallisce dalla piazzola e Verona si porta sul 21 a 31.

Rovigo annusa il pericolo e si riscuote. Preme sull’acceleratore, squaderna ancora il rugby totale di Casellato e, grazie ad una splendida accelerazione di Antl, lancia in meta l’ala Visentin per il 21 a 36.

Si è entrati nell’ultimo quarto, le squadre pescano le ultime energie. L’inerzia pende ormai sul piano inclinato antracite. Verona bussa ancora con il pack nella zona rossa rodigina, semina scariche elettriche con Navarra e Quintieri, assalta la linea rossoblu con le spallate di Riccioli, Zanini e Bernini e alla fine, a quattro dal termine, pesca con il pilone Greef il varco giusto che vale la quarta meta. La meta – trasformata ancora magistralmente da Mortali – che vale un prezioso punto di bonus. C’è ancora il tempo per spingere un ultimo attacco, per cercare il piazzato che darebbe anche il secondo punto di bonus, ma il tempo finisce e la gara si conclude sul 28 a 36.

La sconfitta del Valsugana a San Donà sembra schiudere la realtà del sogno salvezza, poi arriva l’impresa della Lazio con le Fiamme Oro a rinviare tutto all’ultima giornata. La classifica dice infatti Valsugana 21, Lazio 25 e Verona 29. Nell’ultima giornata, la Lazio sarà a Padova con il Valsugana già retrocesso, Verona a Viadana. In caso di parità in classifica non ci saranno calcoli, ma uno spareggio secco.

Buona, comunque, la gara con Rovigo, nonostante l’avvio drammatico. In casa rossoblu, ottime le prove della mediana, di Momberg e di Cicchinelli e superlative prestazioni di Antl e Ferro; in casa antracite, palma a capitan Riccioli e alla prima linea, e note di merito per Spinelli, Zanini e Navarra.

Meravigliosa la cornice di pubblico e bellissimo il saldarsi – nel prematch e nel terzo tempo – delle generazioni del rugby veronese.

Ora una settimana per recuperare le forze, poi a testa bassa per preparare il match che vale una stagione. Ci sarà ancora da soffrire. Forse come è giusto, in ogni caso, come sempre.

Forza Verona!