Il gruppo, l'autostima, l'impegno: la ricetta del minirugby secondo Loris Renica

Loris Renica nov 23

 

Loris Renica è una colonna del Verona Rugby! Entrato nel mondo della palla ovale veronese negli anni ’70 e non si è mai fermato. Prima da giocatore, poi da allenatore e da dirigente, Loris lavora ogni giorno per trasmettere alle nuove generazioni l’amore per la palla ovale e i suoi valori.

Quali sono gli aspetti tecnici più importanti che insegni ai giovani rugbisti?

Prima di tutto c’è il valore della collaborazione di squadra, senza il quale non è possibile raggiungere alcun traguardo. Durante gli allenamenti ci concentriamo molto sull’importanza di lavorare assieme, comunicare e sostenersi a vicenda in campo. Se parliamo di tecnica individuale, gli aspetti chiave sono senz’altro il passaggio preciso, il placcaggio efficace e il portatore. Curando questi tre aspetti si formano giocatori completi.

Un buon coach, però, lavora anche sulla testa dei ragazzi…

Certamente, a livello mentale il rugby è un ottimo modo per lavorare sull’individuo, incoraggiando lo sviluppo della conoscenza di sé e dei propri limiti, facendo crescere l’autostima. La forza mentale è importantissima in tutti gli sport, a maggior ragione nel rugby, una disciplina in cui la resilienza - la capacità di rialzarsi sempre - è a dir poco cruciale. Attraverso attività mirate, cerco di promuovere la consapevolezza nelle proprie abilità specifiche, per migliorare nel proprio ruolo al servizio della squadra.

Infine l’aspetto fisico, come si lavora con i bambini?

Ovviamente i bambini devono mettere il divertimento e i valori di squadra prima di tutto, ma per vincere e sentirsi sicuri in campo è fondamentale una preparazione fisica adeguata. Gli allenamenti di rugby sviluppano la forza, la resistenza e la velocità: le tre qualità che formano il rugbista completo. A questa età i margini per lavorare sul fisico sono lunghissimi, ma una cosa è necessaria fin da subito: l’impegno e il rispetto per il gruppo!