
Come ormai da tradizione, la nazionale italiana prepara la finestra autunnale dei test match al Payanini Center, alternando lavoro in palestra a sessioni sul campo 1 della casa antracite.
Il livello della struttura ha soddisfatto le aspettative dello staff, con il CT azzurro Gonzalo Quesada che si è complimentato con lo staff del Verona Rugby e ha confermato i bei ricordi legati a Verona:
“Siamo abituati a lavorare al centro CONI dell’Acqua Acetosa a Roma, ma il mio primo raduno in azzurro è stato qui al Payanini Center, quindi ho un ricordo importante legato a Verona. Lo staff ha fatto uno sforzo grandissimo per farci trovare un campo di qualità spettacolare, vicino a un campo indoor che usiamo per la “clarity” e una palestra di grande livello tutto nello stesso posto, a cinque minuti dall’hotel dove alloggiamo.
Se poi il mese di novembre è così mite a Verona come quest’anno il Payanini Center diventa davvero perfetto per la finestra autunnale e riusciamo a svolgere un lavoro di altissimo livello con i nostri ragazzi. La sola ragione per cui non riusciamo a venire per la preparazione al Sei Nazioni è per il rischio di temperature troppo basse e campi gelati che a Roma non c’è.
Quindi devo solo ringraziare la dirigenza, Raffaella Vittadello, Vladimir Payano e tutto il Verona Rugby per averci dato la possibilità di allenarsi in condizioni ideali. È un piacere ed è facile lavorare bene qui.”
Dopo l’allenamento degli azzurri, Mirko Belloni, vecchia conoscenza del Verona Rugby oggi alle Zebre, formato alla Verona Rugby Academy e ora integrato stabilmente con l’Italia, ne approfitta per salutare i vecchi compagni di squadra.
“Il percorso di Mirko Belloni, così come quello di altri, è il miglior esempio di quello che vogliamo per il rugby italiano - ha dichiarato Quesada - Mirko ha fatto un percorso completo di qualità, dalla Verona Rugby Academy alla Serie A élite con Rovigo e ora con le Zebre dove sta crescendo ancora molto e ora può competere per un posto nella nazionale italiana.
Per noi questo deve essere il modello: il percorso che va dal movimento di base, con punti di eccellenza come la Verona Rugby Academy, passare per lo spazio che i giovani trovano in Serie A Elite e terminare con il lavoro delle franchigie per portare giocatori di talento a livello internazionale.”
Anche l’ala rodigina, tornata per la prima volta al Payanini Center da azzurro, ha raccontato le sue emozioni e i ricordi di quando era in Academy e sognava la maglia dell’Italia.
“È emozionante tornare qui al Payanini Center in un’occasione come questa, ho tanti bei ricordi di quando vivevo qui in accademia e saltavo la scuola per spiare gli allenamenti della nazionale dagli spalti, ora condividere il campo con questi questi giocatori è una sensazione incredibile, ancora più forte farlo qui al Payanini Center dove ritrovo i vecchi compagni, i vecchi amici e lo staff del Verona”
In due anni è cambiato tutto: dalla stagione 2023/2024 quando vestiva la maglia antracite, Mirko è passato come una meteora dalla Serie A Elite vincendo tutto con Rovigo e facendo incetta di premi individuali - MVP della stagione e miglior esordiente - ed ora si è accasato alle Zebre di Parma dove ha già messo a segno due mete in cinque partite contro Stormers e Leinster.
“Pensare in grande e seguire un sogno stimola a lavorare duro tutti i giorni. Dai tempi del Verona, passando per Rovigo e ora alle Zebre, non ho mai smesso di lavorare verso l’obiettivo della nazionale, uno stimolo per allenarsi sempre più forte e fare meglio ogni giorno.”