La famiglia Canossa

“QUANDO IL CANE FINIRÀ L’OSSA, FINIRÀ CASA CANOSSA -
EGLI UN OSSO DURO HA TOLTO A RODORE”

QuattroFamiglie 20202021 Canossa

Una delle più antiche d'Italia, e delle più illustri, la famiglia Canossa si stabilisce nel Veronese relativamente tardi. Vi approda, infatti, agli inizi del '400 con Simone figlio di Baccarino, uomo d'armi al servizio degli Estensi e quindi degli Sforza, ma finalmente condottiero per conto della Repubblica di Venezia. Un capitano di ventura dunque nel cui sangue pulsava ancora lo spirito combattivo dei primi canusiani, ed in particolare della magnanima Matilde, gran contessa in grado di interporsi fra papi e imperatori, ospiti, anche se a diverso titolo, di quel suo castello posto in riva all'Enza negli Appennini reggiani, al confine con quelli parmensi.

Da Matilde - o meglio dai suoi stretti parenti (perché Matilde non ebbe discendenza) - si arriva a Simone che nel 1414 acquista numerosi beni in quel del Grezzano di Villafranca (beni tuttora posseduti dalla famiglia) e che nel 1432 consegue dall'imperatore Sigismondo, per sé e per i propri discendenti, l'investitura del castello e rocca di Canossa (già allora ridotti ad un cumulo di rovine) ma anche dei beni di Grezzano, con il titolo di conte. 
Simone andò ad abitare a Verona, in un palazzo accanto a Santa Maria Antica, in quella zona cioè che era stata il cuore della Verona comunale e scaligera. I suoi discendenti migreranno in altri quartieri urbani prima di approdare alla contrada di San Martino Aquario, oggi Corso Cavour, dopo aver fatto qui costruire, da Michele Sanmicheli, il palazzo tuttora dei Canossa.

Ludovico di Canossa, vescovo di Bayeux, è la prima fra le nuove glorie della rifondata, e veronese, casa Canossa. Amico del vescovo di Verona Gian Matteo Giberti (già datario di papa Clemente VII), umanista, ambasciatore, monsignore tornò infine, abbandonando onori e cariche, alla sua Verona, dove con la consulenza appunto di Michele Sanmicheli assistette i nipoti nella costruzione del palazzo di Corso Cavour e della villa al Grezzano.

I Canossa avevano nel loro palazzo ricca collezione d’opere d'arte, ed essi stessi, oltre che collezionisti, erano cultori d'arte. Del resto i Canossa saranno sempre in buona familiarità con gli artisti dell’importanza di Tiepolo e Veronese.
Il Palazzo vide nel corso del XVII e XIX secolo feste e banchetti in onore di re, zar ed imperatori e nel 1822 ospitò il Congresso di Verona
Grazie ai rapporti politici e sociali della famiglia, Bonifacio Canossa avrà in dono da Napoleone, l'ex chiesa con annesso convento dei Santi Giuseppe e Fidenzio, nel vicino quartiere di San Zeno dove la sorella Maddalena fondò l’ordine delle Canossiane.

A capo dei Canossa del FirstXV vi è il trequarti Andrea Buondonno, da anni ormai nelle fila del Verona Rugby.
Le famiglie aiutano i nuovi ad entrare con confort in un nuovo gruppo. I capifamiglia gestiscono al massimo 8/9 persone ciascuno quindi diventa tutto più semplice dall’assegnazione dei ruoli al controllo dei valori di squadra…specialmente la puntualità.” commenta Andrea Buondonno “Le sfide e i team building sono animati con divertimento e non torni mai senza che succeda qualcosa di inaspettato.

Credo sia molto importante aver creato le famiglie” commenta il Capofamiglia Canossa dell’Academy Giulio Miolli Ha cambiato il modo di vivere l’Accademia: si è creata una nuova aria di competizione e goliardia.

Miolli, classe ’02, ci confessa come i rapporti tra i più piccoli e i ragazzi più grandi siano migliorati: “Gli anni precedenti c’era molta più divisione tra Under16 e Under18, si parlava e interagiva meno. Adesso invece essendo le famiglie dei gruppi eterogenei del punto di vista dell’età ci sono più occasioni per creare dei gruppi e delle amicizie che vanno al di là dell’età.”

#sempreasostegno