Top 12, Verona si batte, ma passa Calvisano

 

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Il rammarico si mescola all’orgoglio nel sentimento antracite al termine del match tra Verona e Kawasaki Robot Calvisano. Nella gara che battezza il girone di ritorno del Top 12 i gialloneri bresciani si impongono per 33 a 20 al Payanini Center, conquistando cinque punti che li spingono ad appaiare al secondo posto Reggio Emilia dietro alla nuova coppia di testa lontana solo una lunghezza formata da Petrarca e Rovigo.

Nessun punto, nessuna pepita d’oro, invece, a Verona per alimentare la rincorsa salvezza. Ed è un peccato, perché nell’economia di una partita di spessore e a lungo equilibrata i veronesi avrebbero meritato davvero almeno un punto. Se Calvisano si è dimostrata formazione solida e concreta, abile e cinica nel valorizzare ogni opportunità, con i suoi due ball carrier – Koffi (man of the match) e Vunisa - determinanti e con un mediano di apertura come Pescetto puntuale e pulito in regia e dalla piazzola, Verona, nonostante le molte assenze, ha giocato di cuore e muscoli, è riuscita a rimanere agganciata al Calvisano risorgendo due volte nel match, ha vinto il braccio di ferro in mischia ordinata, ha avuto, nella bella prestazione corale, in Signore, Silvestri, Mortali e Cruciani cavalieri più coraggiosi e insidiosi, ma ha pagato alla fine alcuni errori di finalizzazione e un paio di decisioni arbitrali molto dubbie in due segnature calvine.

L’avvio è una raffica di blizzard, di vento polare, per Verona. Calvisano recupera il calcio d’inizio, martella due volte con Koffi e Vunisa (un modulo che si ripeterà per tutto il match) e poi taglia nel burro con il centro De Santis per la meta trasformata da Pescetto. Non sono passati neanche trenta secondi e il tabellone dice 0 a 7. Verona, tuttavia, supera lo choc e comincia a cucire buon rugby. E in meno di un quarto d’ora si rimette in sella. Prima con un penalty di McKinney e poi con una impeccabile meta in drive da rimessa laterale chiusa dal talloner Silvestri. 10 a 7, ma gli antracite si godono poco l’aria fresca della vetta della gara. Dopo quattro minuti Calvisano rimette la freccia. Rimessa laterale avanzata e meta in drive di Vunisa, macchiata, tuttavia, da un sostanzioso sospetto di muro. Pescetto è implacabile e si va sul 10 a 14. Verona riparte subito, però, e se McKinney fa solo la barba al palo in un penalty al 24’, al 29’ centra l’acca e riduce ad una sola lunghezza il distacco. Verona costruisce e spreca due belle opportunità galoppando con Tommaso Cruciani, ma il passaggio decisivo svanisce ambedue le volte per intercetto o imprecisione. Ed è invece la formazione bresciana a colpire all’ultimo respiro della prima frazione. Rilancio al piede in mezzo al campo di McKinney e contropiede micidiale spinto da Martani, proseguito da Koffi e chiuso in sostegno dal capitano Bruno. Lo score dice 13 a 21 al riposo.

In avvio di ripresa, Calvisano parte ancora a martello e dopo 8 minuti di assedio e raccoglie e vai, trova il varco con l’estremo Chiesa giunto in supporto al pack. Pescetto stecca per la prima volta nelle trasformazione, ma i gialloneri doppiano gli antracite portandosi sul 13 a 26. Ancora una volta, però, Verona risorge. La mischia chiusa sale in cattedra, il ritmo – spinto in mediana dal giovanissimo Matteo Cruciani entrato per una bravo Simone Soffiato sofferente ad una spalla – si alza, arrivano preziosi penalty. E al 55’, da una rimessa laterale avanzata, arriva la seconda segnatura veronese: ottimo drive fatto franare irregolarmente, sul vantaggio bel movimento di Matteo Cruciani che finta per l’angolo stretto di Quintieri e allarga poi per l’asse laraga McKinney- Pavan, con il centro antracite a schiacciare a lato dei pali. 20 a  26 e partita completamente riaperta. Attorno alla mezz’ora, nel momento topico, la gara si decide. Una splendida fuga di Mortali perde il riciclo vincente su Rossi a tre metri dalla meta  (e, per una svista, anche il lancio da touche ravvicinata che sarebbe comunque arrivata) , mentre Calvisano segna la meta che mette in ghiaccio la gara. Calcio a seguire di Pescetto, Morelli, partito in sospetta posizione di fuorigioco, recupera l’ovale nei 22, l’ovale viaggia ala largo, calcetto che rimbalza sugli stinchi di Contri e ovale che finisce in mano a Bruno per una segnatura un po’ rocambolesca al centro dei pali. Tant’è: 20 a 33. Verona prova ancora ad acciuffare il punto di bonus, arriva a giocare una touche ravvicinata, ma Vunisa è determinate anche in difesa e il match si chiude così.

Domenica gara decisiva con San Donà, con un Verona che sembra davvero una nuova squadra.

 

FORMAZIONI E TABELLINO

Marcatori: p.t. 1’ m. De Santis t. Pescetto (0-7), 6’ p. McKinney (3-7), 14’ m. Silvestri t. McKinney (10-7), 18’ m. Vunisa t. Pescetto (10-14), 29’ p. McKinney (13-14), 40’ m. Bruno t. Pescetto (13-21); s.t. 47’ m. Chiesa (13-26), 55’ m. Pavan t. McKinney (20-26), 69’ m. Bruno t. Pescetto (20-33)

Verona Rugby: Mortali; Buondonno (66’ Zanon), Pavan R. (70’ Contri), Quintieri, Cruciani T.; McKinney, Soffiato (49’ Cruciani M.), Riccioli (cap), Rossi (64’ Spinelli), Zago; Salvetti, Signore (70’ Furia); Cittadini (70’ Girelli), Silvestri (64’ Delfino), D’Agostino (50’ Lastra Masotti)

All. Grant Doorey

Kawasaki Robot Calvisano: Chiesa; Bruno (cap), De Santis (75’ Dal Zilio), Mazza (70’ Lucchin), Susio; Pescetto, Casilio (60’ Consoli); Vunisa, Martani (62’ Casolari), Koffi; Venditti (62’ Cavalieri), Andreotti; Leso (70’ Manfredi), Luccardi (70’ Ferrari), Morelli (70’ Gavrilita)

All. Massimo Brunello

Arb.:  Federico Vedovelli (Sondrio)

AA1: Andrea Piardi (Brescia) AA2: Filippo Bertelli (Brescia)

Quarto Uomo: Eugenio Scrimieri (Milano)

Calciatori: McKinney (Verona)  4/5  Pescetto (Kawasaki Robot Calvisano) 4/5

Note: giornata fredda e soleggiata, con circa 6 gradi e vento assente, terreno in perfette condizioni.

Spettatori: 1000

Punti conquistati in classifica: Verona Rugby  0   Calvisano  5

Man of the of the Match: Koffi (Kawasaki Robot Calvisano)

 

Forza Verona!